Umidità di risalita o umidità ascendente e risalita capillare: cosa fare?

Pittura rovinata da umidità di risalita

Quando passiamo dalla teoria alla pratica, nella nostra esperienza con i problemi di umidità e in particolare per la cosiddetta umidità di risalita o umidità ascendente, ogni caso è diverso da un altro. Questo per il semplice fatto che ogni casa ha parametri differenti, anche a partire dalla posizione geografica, rispetto a un’altra.

 

Ho un problema di umidità in casa, cosa devo fare?

Il primo passo è sempre quello di far analizzare nel modo più completo possibile ciascuna problematica, prendendo in esame tutte le diverse cause alla base di fenomeni di condensa o umidità. Quasi sempre, purtroppo, dietro un problema di umidità, vi possono essere fattori concomitanti, per cui sarebbe poco serio dire di poter risolvere tutto con un’unica soluzione (e magari sempre la stessa).

 

Come si vede che tipo di umidità c’è in casa

Abbiamo dedicato un articolo ai metodi diagnostici più attendibili, e a quelli che non lo sono, per conoscere anche a livello qualitativo e quantitativo l’entità dell’umidità presente. Per farsi subito un’idea, senza intervenire sulle pareti, si può cominciare con il “guardare i muri” anche con l’ausilio di termocamere. In questo modo vediamo intanto dove sono localizzate le aree più umide rispetto invece alle parti di muro meno soggette a escursioni termiche.

 

Analisi dei campioni di muratura

Misurazione umidità di risalita con metodo al carburo di calcio
S1 indica il punto di sondaggio n.1 dei vari in questo caso di misurazione dell’umidità con metodo al carburo di calcio

In modo più approfondito, con il metodo al carburo di calcio oppure con quello ponderale con pesatura di campioni di farina muraria mediante bilance termo-gravimetriche, possiamo ottenere informazioni quantitative esatte sui livelli di umidità presenti.

Manometro Radtke Classic per misurazione umidità con metodo al carburo di calcio
Scala in nero per la pressione, in rosso per il dato relativo al campione da 20 g, verde per quello da 50 e blu per quello da 100 g.

Come vedete nell’immagine qui di seguito, oltre alla scala graduata nera per la pressione, il manometro Radtke Classic dispone di 3 scale graduate ausiliarie per masse del campione di 20 g (rosso), 50 g (verde) o 100 g (blu). Grazie a queste scale graduate ausiliarie, l’umidità può essere letta direttamente in «M-%» (% in massa). In genere tali scale graduate ausiliarie sono tarate su una temperatura ambiente di 20°C e assicurano quindi la massima precisione quando la temperatura iniziale e la temperatura finale di una misurazione corrispondono a questo standard.

 

Con l’umidità è sempre meglio un controllo in più, che uno in meno

Queste rilevazioni non devono effettuarsi solo in presenza di problemi già molto accentuati, ma sarebbero consigliabili e opportune anche quando, ad esempio dopo lavori di risanamento murario svolti da poco, sorgesse il dubbio che qualcosa continui a non andare nel verso giusto.

A seconda infatti di quanto possiate aver già sperimentato e sofferto (spesso proprio a livello di salute) l’entità del problema, ogni persona diventa sempre più sensibile a ogni più piccolo nuovo segnale d’allarme.

La frustrazione dell’ammettere “neanche questa volta ho risolto” oppure il ritrovarsi a pensare (a distanza di tempo) “non so ancora se il problema è superato, oppure se mi sto solo illudendo…” sono sensazioni che non auguriamo a nessuno.

 

Come scegliere il sistema giusto contro l’umidità di risalita

A nostro parere l’unica via praticabile è: non continuare a tenere gli occhi chiusi o far finta di niente, quando magari i muri non sono ancora esternamente rovinati, bensì sforzarsi di capire l’esatta situazione della propria casa. Solo così potrete scegliere, con la giusta consapevolezza, in che modo agire o anche prevenire l’aggravarsi di una situazione di umidità ascendente.

 

Quali sono i possibili segni di umidità di risalita

Questi i sintomi più comuni, nonché già molto evidenti, in seguito ai quali solitamente scatta una richiesta di aiuto in casi molto probabili di umidità di risalita, o presunta tale:

  • malte e intonaci che cominciano a degradarsi, disgregarsi o proprio staccarsi;
  • presenza di aloni che, soprattutto a partire dal basso, modificano la luce di una superficie e “spengono” oppure ingialliscono la pittura;
  • locali già visibilmente e percettibilmente umidi, con muri che manifestano chiari problemi di ammaloramento e quindi ne pregiudicano la salubrità e la vivibilità;
  • casi peggiori con strutture ancor più pericolosamente compromesse dall’umidità.

 

Umidità di risalita e costi in bolletta

Non dimentichiamo che l’umidità di risalita fa purtroppo salire… anche i costi della bolletta energetica. I nuclei familiari che da tempo hanno a che fare con problemi di umidità ascendente sanno benissimo quanto questa arrivi a incidere sui costi per il riscaldamento. Questo perché l’acqua nei muri aumenta la conduttività termica delle pareti e così ne riduce significativamente il grado di isolamento termico. Non a caso, anche con il riscaldamento in funzione, negli ambienti interessati da umidità di risalita è comunque difficile sperimentare un vero comfort termico e un senso di comodità e accoglienza totale.

 

Come riconoscere l’umidità di risalita, rispetto ad altri tipi di umidità

Una prima caratteristica dell’umidità di risalita è che, a differenza di quella da condensa, si origina dall’interno delle murature. Pertanto, la prima conferma di presenza della stessa avviene dentro, più che alla superficie dei muri. Inoltre, ancor prima di provocare problemi visibili all’intonaco, avrà fatto transitare nei muri grandi quantità di acqua. Gran parte di questa evapora, ma nella muratura si crea un progressivo accumulo di sali.

Se una casa è interessata da umidità di risalita, questi sono i segni che prima o poi vengono fuori:

  • a partire dal pavimento all’interno, o anche dal basso dei muri esterni dell’abitazione, aloni abbastanza uniformi di umido fanno la loro comparsa. Creano come una linea più o meno netta in orizzontale fino all’altezza che riescono a raggiungere, che separa in modo visibile la parte umida da quella asciutta;
  • l’eventuale muffa sulle pareti NON è tipica dell’umidità di risalita, a meno che non sia presente anche della polvere di sale;
  • sempre a partire dal basso l’intonaco perde progressivamente aderenza con la parete. Si sfarina o si sfalda, proprio spinto via dalla presenza dei sali che cristallizzano dopo che l’acqua evapora dai muri.

Differenza tra l’acqua nell’umidità di risalita e quella di condensa

È ancora una volta importante ricordare e sottolineare la differenza tra il tipo di acqua che riscontriamo nei fenomeni di condensa e quella presente nell’umidità di risalita. Parliamo di acqua con caratteristiche veramente dissimili. Anche la muffa, composta da batteri e spore, per vivere e svilupparsi ha infatti bisogno di acqua più pura e con un ph appena leggermente acido. La condensa ha proprio queste caratteristiche.

Al contrario, i sali, sia quelli provenienti dal terreno che dai materiali delle murature stesse, non creano affatto l’ambiente ideale per il proliferare di muffe. Non a caso, tutti gli alimenti che conserviamo sotto sale (che, specie se in forma chimica di nitrato o cloruro, è un antibatterico naturale) non fa mai la muffa!! Quindi: se l’umidità crea tante muffe è decisamente più probabile che dipenda da problemi di condensa e non da umidità di risalita capillare.

Sulle superfici dei muri rovinati da umidità di risalita, se si analizzassero le sostanze presenti in superficie, avremmo soluzioni più o meno composite di sali minerali (soprattutto solfati, nitrati e cloruri) e molto meno o quasi mai formazioni biologiche quali colonie di batteri e spore, tipici invece dell’umidità da condensa.

 

Casi combinati di condensa e umidità di risalita

In quei rari casi in cui fossero presenti contemporaneamente intonaci scrostati dall’effetto lanugine dei sali, vicino a macchie nere di muffa, è altamente probabile la presenza di due diverse cause di umidità. Ad esempio potremmo avere muffa, sempre nella parte bassa dei muri interessati da risalita, come conseguenza diretta di altre infiltrazioni di acqua piovana o fuoriuscita da condutture danneggiate di impianti, e per questo con uno scarso contenuto di sali.

Come abbiamo già detto, l’eventuale umidità di risalita può “accompagnarsi” ad altre cause quali:

  • umidità proveniente a livello orizzontale da altri pavimenti o anche marciapiedi attigui che fanno da trampolino per l’acqua che arriva per assorbimento, proprio come con una spugna, ai muri dell’abitazione (in tal caso qualcuno utilizza la definizione “umidità di risalita capillare secondaria”, non essendo la provenienza quella primaria, ossia direttamente dalle falde nel terreno alla muratura);
  • perdite idrauliche e condotte danneggiate, interne o esterne (laterali) alle proprie pareti;
  • reti e canali pluviali, aderenti ai muri dell’abitazione, mal progettati o comunque non perfettamente isolati;
  • umidità igroscopica, ovvero abbondante presenza di sali già a partire dai materiali di costruzione della casa, oltre a quelli che poi arrivano dal terreno, determinando un accumulo di acqua nelle murature molto maggiore, rispetto a quello della “semplice” umidità di risalita.

 

La vera minaccia per i muri umidi

Ricordiamo ancora una volta che il vero nemico dei muri umidi sono i sali, non l’acqua, che in gran parte – prima o poi – evapora. Sono i sali che, sia chimicamente, sia attraverso la loro spinta fisica dovuta alla cristallizzazione finiscono per danneggiare pitture, rivestimenti e intonaci.

Se ad esempio sui muri si crea l’effetto barbetta biancastra, molto probabilmente abbiamo a che fare con sali di calcio, tra i più diffusi.

 

Quando si ha la vera umidità di risalita o umidità ascendente?

Per poter parlare realmente di umidità di risalita o umidità ascendente, una è la condizione che la determina più di tutte. E questa è la mancanza totale, oppure il quasi totale deterioramento (dovuto anche al passare del tempo) di uno strato isolante orizzontale alle fondamenta della struttura, quindi un’impermeabilizzazione orizzontale di fatto assente o molto degradata. È proprio in questo caso che l’umidità del terreno, ovvero quella che proviene dalle acque di falda, entra in contatto diretto con le pareti, mancando appunto uno strato isolante.

 

Il ruolo della porosità dei materiali nell’umidità di risalita

Muro con parte di mattone pieno prelevata per misurazione umidità
Muro con parte di mattone pieno prelevata per misurazione umidità

La porosità è quel parametro che definisce in che misura un materiale può avere spazi vuoti al proprio interno, quindi da ciò deriva anche l’eventuale capacità di assorbire liquidi. Può essere espresso con una percentuale. Questa indica il rapporto fra il volume totale dei vuoti presenti in un materiale e il volume totale dello stesso. Graniti e marmi hanno una porosità vicina allo 0% (quindi poco porosi), mentre pietre calcaree tenere possono arrivare al 45% di porosità. Il calcestruzzo, a seconda di come viene preparato, può avere una porosità dallo 0 al 40%. Il laterizio è in origine un materiale ceramico a pasta porosa, ma anch’esso a seconda della temperatura e dell’uniformità della cottura nei forni, aumenta la sua compattezza e di conseguenza si riduce la porosità.

 

Cos’è la capillarità

La capillarità è un fenomeno che si manifesta sulla superficie di un liquido che viene in contatto con un solido. L’acqua ad esempio ha proprietà capillari, per questo può passare attraverso vasi o tubi capillari del diametro di qualche decimo di millimetro. Sappiamo che in due vasi comunicanti, più è sottile il capillare (vaso), più alto può essere il livello raggiunto dall’acqua. Le molecole d’acqua sono tenute insieme da forze che vengono definite “di coesione”. Invece tra materiali diversi, come ad esempio un liquido e un solido, agiscono forze “di adesione”.

Le molecole superficiali dell’acqua sono soggette a una continua tensione che appunto tende a mantenere unito questo strato di superficie, senza cioè riportarle verso l’interno. Questa condizione si definisce “tensione superficiale”. In un liquido la tensione superficiale dipende dal tipo di molecole che lo costituisce e dalla forze di coesione che le tiene insieme. Maggiore è la forza di coesione del liquido e maggiore sarà la sua tensione superficiale.

 

Perché l’acqua è naturalmente predisposta alla risalita capillare

Rispetto alla maggior parte dei liquidi, l’acqua ha una tensione superficiale maggiore, dovuta al legame idrogeno che si instaura tra le sue molecole. Più è alto il coefficiente di tensione superficiale, più cresce anche l’effetto capillare.

Gli atomi di idrogeno e ossigeno di cui ogni molecola d’acqua è costituita, sono uniti tra loro da un legame covalente eteropolare. In particolare l’ossigeno possiede una carica negativa pari a 2q- mentre i due atomi di idrogeno possiedono una carica positiva pari a q+. Queste cariche di segno opposto costituiscono un dipolo elettrico e il legame tra i due atomi è chiamato polare.

 

Effetto dei sali presenti in acqua

All’interno dell’opera muraria, l’acqua da risalita contiene quantità più o meno rilevanti di sali solubili in rapporto alla natura del terreno e quindi diventa una miscela che prende il nome di soluzione elettrolitica. Questa ha la proprietà caratteristica di lasciarsi attraversare dalla corrente elettrica per conduzione ionica, al contrario dell’acqua distillata (acqua pura) che ha una bassissima conducibilità elettrica.

Quindi, per effetto del fenomeno di capillarità, l’acqua risale la muratura portando con sé quantità più o meno rilevanti di sali solubili, che vengono depositati ad altezze diverse a seconda della loro solubilità e del loro peso molecolare.

 

Il ciclo di evaporazione dell’acqua dalla muratura

Dall’opera muraria evapora continuamente acqua che è praticamente distillata (diversi sono i fenomeni che comportano tale evaporazione, ad esempio i cicli termici e il raggiungimento dell’umidità relativa di equilibrio), mentre i sali rimangono inglobati nelle porosità del materiale cristallizzandosi, cioè accrescendo il loro volume e determinando così notevoli pressioni interne (dai 105 bar per il solfato di magnesio ai 554 bar per il cloruro di sodio).

È questo meccanismo che causa l’inevitabile degrado della muratura in termine di corrosione della superficie dei laterizi, impoverimento dei giunti di malta, distacco di parti dell’intonaco, fino a provocare una riduzione delle caratteristiche meccaniche dei materiali, compromettendo l’efficienza statica degli elementi interessati.

 

Come agisce la deumidificazione elettrofisica nell’indebolire la forza di coesione delle molecole d’acqua nella muratura

A differenza di altre tecniche che richiedono interventi importanti sui muri, la deumidificazione elettrofisica è un metodo non invasivo per contrastare l’umidità di risalita. Questa viene infatti operata attraverso una centralina elettrica. La stessa, collocata direttamente su una parete, emette un debole campo magnetico, definito induttore. Questo, interagendo direttamente con la muratura, genera al suo interno la presenza di un campo indotto che influenza il comportamento delle cariche elettriche (anioni, cationi e dipoli dell’acqua) presenti nell’opera muraria, ottenendo come risultati:

  1. l’arresto della risalita capillare dell’acqua, mediante il progressivo indebolimento e impedimento dell’aggregazione delle molecole d’acqua;
  2. l’evaporazione dell’acqua presente nella muratura;
  3. l’affioramento in superficie dei sali presenti nell’opera muraria (che andranno successivamente eliminati).

 

Quanto costa eliminare umidità di risalita con la deumidificazione elettrofisica?

A partire da una spesa di 2.000 Euro, con un raggio d’azione di 9 m sufficiente per un ambiente fino a 100 mq, la centralina elettrofisica blocca l’umidità di risalita in un tempo da 6 a 12 mesi. Entro 2 anni deve aver riportato i muri a parametri di umidità ampiamente nella norma. Per far questo dev’essere costantemente in funzione, basandosi la sua efficacia esclusivamente sull’induzione elettromagnetica. Viene installata in un punto alto dell’ambiente, per poter completare a cascata il suo raggio d’azione, emettendo da lì impulsi successivi di diversa intensità, con onde che vanno da zero a pochi microtesla.

 

Come si blocca l’umidità di risalita

L’azione è in multifrequenza, in modo cioè da poter spezzare quanti più cluster (gruppi) di molecole d’acqua possibile. Non sono previste altre spese, se non quelle per il ripristino dell’intonaco e la rimozione dei sali in superficie, che dovrà avvenire una volta asciugato il muro. L’unico aspetto da tenere in considerazione, che tutto sommato determina una spesa di pochi euro l’anno, è che la centralina andrà lasciata sempre accesa, anche a drenaggio dell’umidità avvenuto, proprio per evitare che la risalita possa ripartire.

 

Quando non è la soluzione più adatta ai problemi di umidità di risalita capillare

Qualora invece, dalle analisi preliminari, emerga un’elevatissima concentrazione di sali (oltre il 5%) nella muratura da risanare, sarà opportuno valutare altri tipi di intervento. Questo per varie ragioni tecniche, non ultima la possibilità di avere a che fare con pori già molto intasati dal sale e, a causa della sua stessa carica positiva o negativa interferire o proprio rendere inefficace l’azione elettrofisica del dispositivo. Ricordiamo altresì che un eventuale eccesso di sali già presenti nella muratura al momento del sopralluogo, per la loro igroscopia, ovvero capacità di assorbire le molecole d’acqua, possono finire per trattenere l’acqua all’interno, impedendone la normale evaporazione.

 

Quando conviene risolvere con la deumidificazione elettrofisica

La centralina elettrofisica anti umidità di risalita ha dimostrato di funzionare in diversi tipi di ambienti e in assenza di altre problematiche specifiche che ad esempio determinavano la presenza abbondante di condensa o umidità ai lati delle murature.

Allo stesso modo è un’opzione molto valida in presenza di pareti affrescate o comunque lì dove risulti al momento impraticabile qualunque altro intervento più invasivo su muri e intonaci.

In funzione preventiva, quando si è appena ristrutturata casa e compare umidità di risalita, questo può essere un buon modo per risovere il problema senza nuove opere murarie.

L’efficacia della deumidificazione elettrofisica delle pareti è stata confermata già nel 1978 in studi approfonditi in Germania. Di fatto negli anni la tecnologia si è evoluta rendendo i dispositivi più moderni, economici, compatti e di facile utilizzo, ma il principio resta fondamentalmente lo stesso.

Questo tipo di soluzione agisce esclusivamente sull’umidità di risalita nei muri, pertanto non ha alcun effetto diretto su altre eventuali cause di umidità come ad esempio: infiltrazioni, perdite, umidità di condensa ecc.

È comunque dimostrato che intanto l’eliminazione definitiva dell’umidità ascendente può migliorare la salubrità degli ambienti interni, grazie alla minor quantità di vapore acqueo che dall’interno delle murature migra verso l’esterno. Nella maggioranza dei casi, infatti, è dimostrato che i fenomeni di condensa diminuiscono. Si avrà, inoltre, una riduzione della dispersione di calore negli ambienti, abbattendo così i costi di riscaldamento.

L’apparecchio, certificato TÜV Italia, non necessita nel tempo di alcun intervento di manutenzione; in caso di guasto elettrico (identificabile tramite le apposite spie di controllo presenti sul pannello frontale), l’utente è tenuto a segnalarlo per consentire il ripristino in funzione dell’apparecchio stesso. Il segnale generato (impulso elettrofisico) è privo di interferenze verso altri apparati elettronici o elettromedicali.

 

Confronto dei campi elettrici e magnetici

Apparecchio                      Campo Elettrico[V/m]           Induzione Magnetica a 30 cm[uT]

Asciugacapelli (phon)                   80                                                  7,00
Forno elettrico                                4                                                 20,00
Frigorifero                                    110                                                   0,030
Frullatore                                     100                                                 10
Monitor computer                           –                                                   0,25
Rasoio elettrico                           100                                                  9
Tv a colori                                      90                                                  4
ItalyDry                                           –                                                    0,0315